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SKY IS DIFFERENT BY THE SEA

di Carlo Galiero, Carlo Geltrude, Emiliano Dionisi, Miryam Chilà, Yara Asmar

drammaturgia Carlo Galiero
regia Carlo Geltrude, Carlo Galiero
performers Emiliano Dionisi, Miryam Chilà
musiche originali Yara Asmar
scenografia Rosita Vallefuoco
costumi Rachele Nuzzo

Spartacus e Sharkie VII, due pesci rossi, vivono insieme in un acquario di vetro nel loro salotto, ma non lo sanno. Ogni volta che si incontrano, si scoprono di nuovo, perché perdono la memoria ogni cinque minuti. Ma non tutto ciò che sanno di loro stessi è andato perduto: Spartacus sa di essere un rivoluzionario, sa di dover escogitare un modo per raggiungere i suoi compagni nell’oceano, dove si sta preparando la rivoluzione naturale di tutti gli esseri viventi contro gli uomini. Sharkie VII sente di dover cercare qualcuno, sente di aver perso un grande amore.

Sky is different by the sea racconta i tentativi di lasciare l’acquario per partecipare alla rivoluzione.

THE CARNIVAL OF MASKS

di Bruna Bonanno, Felipe Ipar, Tiago Filipe, Matthieu Pastore

La fiaba come filtro e strumento per osservare e trasfigurare la vita quotidiana: estendere il reale oltre il visibile. E così ecco il Carnevale. E le maschere e i travestimenti e le metamorfosi e tutti i tormenti: una processione secolare percorsa e generata da coloro (tutti) che intendono il teatro come un grande gioco di maschere e parole, del mondo intero.
Un teatro vuoto. Due narratori. Una festa di parole.

The Carnival of Masks è una favola che celebra la complessità delle relazioni tra identità diverse: attraverso il gioco, due attori raccontano storie fantastiche di uomini e donne. In un continuo susseguirsi di maschere e costumi, gli interpreti costruiscono personaggi multipli e archetipici, dalle tinte fiabesche, che ironizzano, empatizzano, deridono, ammirano ed elevano gli atteggiamenti umani, le loro modalità di dialogo e tutte le difficoltà che l’incontro con l’altro porta con sé.

THE CARNIVAL OF MASKS

di Bruna Bonanno, Felipe Ipar, Tiago Filipe, Matthieu Pastore

La fiaba come filtro e strumento per osservare e trasfigurare la vita quotidiana: estendere il reale oltre il visibile. E così ecco il Carnevale. E le maschere e i travestimenti e le metamorfosi e tutti i tormenti: una processione secolare percorsa e generata da coloro (tutti) che intendono il teatro come un grande gioco di maschere e parole, del mondo intero.
Un teatro vuoto. Due narratori. Una festa di parole.

The Carnival of Masks è una favola che celebra la complessità delle relazioni tra identità diverse: attraverso il gioco, due attori raccontano storie fantastiche di uomini e donne. In un continuo susseguirsi di maschere e costumi, gli interpreti costruiscono personaggi multipli e archetipici, dalle tinte fiabesche, che ironizzano, empatizzano, deridono, ammirano ed elevano gli atteggiamenti umani, le loro modalità di dialogo e tutte le difficoltà che l’incontro con l’altro porta con sé.

BETWEEN

di Patricio Ruiz, Lyto Triantafyllidou, Nadia Addis, Leonardo Tomasi

testo Patricio Ruiz
voci Patricio Ruiz, Leonardo Tomasi
movimenti Nadia Addis
editing e musica Leonardo Tomasi
immagini Lyto Triantafyllidou

Tre figure quasi umane attraversano un futuro apocalittico trasportando una bara, in fuga dai vampiri assetati di sangue che li circondano. Nulla è più come prima; qualcuno ha gettato un fiammifero nell’acqua inquinata e tutti i mari hanno preso fuoco, tutti gli oceani e i fiumi sono diventati rossi e l’aria è densa, la notte è lunga e il sole è debole. Una cacciatrice con le trecce, una persona queer incinta, un rapper innamorato. Corpi segnati che si amano nel bel mezzo della tragedia. L’unico dio ancora in piedi è la Memoria e l’unica leggenda che esiste una sottilissima striscia di terra tra i mari, dove non ci sono bombe né dolore.

Between è uno spazio tra orrori e orrori; il silenzio dopo uno sparo e prima del successivo, un luogo che non arriva mai.

96 HOURS

di Hashem Hashem, GianMarco Porru, Mariasilvia Greco, Rafael Ayres

Persone diverse alla ricerca di un approccio comune. Abbiamo provato, fatto una somma di tutto: discussioni virtuali e incontri fisici. È stato così realizzato un video-saggio sperimentale, una piccola pedina. Performance e multimedialità come strumenti per interrogarci ancora una volta su come comprendere la prospettiva dell’altro in questa “rivoluzione”. Un movimento di cui non siamo ancora consapevoli, che cerchiamo di illuminare sotto la nebbia del sistema capitalistico. Tutto ciò che la nostra generazione può fare è provare e riprovare, a volte con speranza, altre senza. Tuttavia, ogni giorno cuciamo nuove bandiere e mettiamo semi di fiori sulle macerie, contro ogni probabilità, nel tentativo di continuare a sognare ciò che deve ancora diventare reale.

96 HOURS

di Hashem Hashem, GianMarco Porru, Mariasilvia Greco, Rafael Ayres

Persone diverse alla ricerca di un approccio comune. Abbiamo provato, fatto una somma di tutto: discussioni virtuali e incontri fisici. È stato così realizzato un video-saggio sperimentale, una piccola pedina. Performance e multimedialità come strumenti per interrogarci ancora una volta su come comprendere la prospettiva dell’altro in questa “rivoluzione”. Un movimento di cui non siamo ancora consapevoli, che cerchiamo di illuminare sotto la nebbia del sistema capitalistico. Tutto ciò che la nostra generazione può fare è provare e riprovare, a volte con speranza, altre senza. Tuttavia, ogni giorno cuciamo nuove bandiere e mettiamo semi di fiori sulle macerie, contro ogni probabilità, nel tentativo di continuare a sognare ciò che deve ancora diventare reale.

LA RAGAZZA, LA PIETRA E IL CARRO ARMATO

di Clio Saccà, Nicolas Lange, Laura Stefanidis, Elvira Buonacore

contributi video Clio Saccà, Nicolas Lange, Laura Stefanidis
editing Clio Saccà

Collaborazione e creazione in residenza con Implosivo Artes Escénicas. Grazie a Ximena Echevarria, Bruno Acevedo Quevedo, studenti del corso di teatro Implosivo, per INAESantiago Turenne.

Il progetto La ragazza, la pietra e il carro armato parla di un diario di vita. Della vita di una ragazza che attraversa 4 momenti decisivi della storia. La rivoluzione cilena di oggi, la resistenza italiana in epoca fascista, la conquista spagnola del Sud America, le proteste contro l’aborto in Polonia. Seguiamo il viaggio di questa ragazza che riappare e si scioglie in situazioni intime, vissute in questi 4 contesti storici. Il suo corpo si trasforma in esperienze microscopiche, conflitti intimi, sensazioni, storie d’amore e non-rivoluzioni.

LETARGO

di Eva Oikonomou-Vamvaka, Bruno Acevedo Quevedo, Davide Pascarella, Mauro Lamanna

Letargo è una performance immersiva, fisica e virtuale, che racconta la storia dei bambini, figli di migranti, che, vittime di una rara sindrome, si sono addormentati per anni, in attesa di un permesso di soggiorno.

LETARGO

di Eva Oikonomou-Vamvaka, Bruno Acevedo Quevedo, Davide Pascarella, Mauro Lamanna

Letargo è una performance immersiva, fisica e virtuale, che racconta la storia dei bambini, figli di migranti, che, vittime di una rara sindrome, si sono addormentati per anni, in attesa di un permesso di soggiorno.

LIVE

REAL HEROES

di Mauro Lamanna, Juan Pablo Aguillera Justiniano
regia Mauro Lamanna, Juan Pablo Aguillera Justiniano
progetto sonoro Samuele Cestola
produzione ed organizzazione generale Pietro Monteverdi
una produzione Oscenica

con il sostegno di Primavera dei Teatri, Scena Verticale, Sardegna Teatro, R-Evolution project – network, programma “Boarding Pass Plus” MIC, Greek Art Theatre Karolos Koun, Istituto Italiano di Cultura di Atene, Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, Ministerio de Educación y Cultura: INAE – Istituto Nacional de Artes Escénicas
powered by Silent Emotion

LA DONNA DAL VESTITO ROSSO / LA FEMME EN HABIT ROUGE

di Bruna Bonanno
regia Matthieu Pastore
con Ksenija Martinovic
produzione Scena Nuda

LA DONNA DAL VESTITO ROSSO / LA FEMME EN HABIT ROUGE

di Bruna Bonanno
regia Matthieu Pastore
con Ksenija Martinovic
produzione Scena Nuda

NUOVI PROGETTI

GOZZILLA PROJECT

dramaturg Mario Gelardi
di e con Ciro Burzo, Leonardo Tomasi, Marina Cioppa, Chiarastella Sorrentino

Gozzilla è una minaccia misteriosa che compare all’improvviso, non si sa da dove e come, è una minaccia per l’intera umanità, ma distruggerlo sembra impossibile. Se attacchi Gozzilla ci saranno milioni di morti, se non lo attacchi i morti continuerà a farli lui.
Il mostro è una sorta di risposta della natura alle devastazioni prodotte dall’uomo. La questione uomo – natura e il conflitto eterno di prevaricazione dell’essere umano sulla natura ci sembra giunto ad un punto fulcrale.  Gozzilla incarna i milioni di ragazzi che in tutto il mondo protestano per il rispetto dell’ambiente. La natura si ribella e lo fa plasticamente con un mostro la cui presenza non è opinabile, Gozzilla c’è, è una minaccia ed è visibile a tutti.

Il progetto prevede il coinvolgimento di cinque giovani autori-attori-registi coadiuvati da un dramaturg. Artisti permeabili al territorio che li ospito, il loro viaggio è anche quello del mostro.

MEDEA

di GianMarco Porru
con Mariasilvia Greco

La performance Medea di GianMarco Porru, realizzata in collaborazione con la performer e attrice Mariasilvia Greco, indaga il viaggio di Medea, gettando luce sulla condizione di “straniera in terra straniera” che ne ha caratterizzato la vita nomadica. L’azione performativa è volta a rivisitare il mito dell’eroina della Colchide con attenzione al contemporaneo, connettendosi alla metodologia di ricerca dell’artista.
La bandiera diventa testimonianza documentaria, canovaccio e vello su cui sono iscritte le geografie emotive di Medea. I movimenti dell’attrice la animano, trasformandola in scudo e rifugio in cui proteggersi, fino a tramutarsi nei figli che Medea abbraccia prima della loro morte per mano dei Corinzi. La coreografia è guidata da un paesaggio sonoro scandito da testi tratti da Lunga Notte di Medea di Corrado Alvaro. Da queste parole emerge una Medea in phugas, identificata come straniera proveniente da una terra arcaica che non trova accoglienza.

MEDEA

di GianMarco Porru
con Mariasilvia Greco

La performance Medea di GianMarco Porru, realizzata in collaborazione con la performer e attrice Mariasilvia Greco, indaga il viaggio di Medea, gettando luce sulla condizione di “straniera in terra straniera” che ne ha caratterizzato la vita nomadica. L’azione performativa è volta a rivisitare il mito dell’eroina della Colchide con attenzione al contemporaneo, connettendosi alla metodologia di ricerca dell’artista.
La bandiera diventa testimonianza documentaria, canovaccio e vello su cui sono iscritte le geografie emotive di Medea. I movimenti dell’attrice la animano, trasformandola in scudo e rifugio in cui proteggersi, fino a tramutarsi nei figli che Medea abbraccia prima della loro morte per mano dei Corinzi. La coreografia è guidata da un paesaggio sonoro scandito da testi tratti da Lunga Notte di Medea di Corrado Alvaro. Da queste parole emerge una Medea in phugas, identificata come straniera proveniente da una terra arcaica che non trova accoglienza.

MEMENTO MORI

di Leonardo Tomasi e Lyto Triantafyllidou
regia di Lyto Triantafyllidou
aiuto regia Laura Stefanidis
con Vincenzo Antonucci, Mariano Coletti, Leonardo Tomasi
produzione Nuovo Teatro Sanità e Sardegna Teatro

Al ritorno di due fratelli nella casa di famiglia, ha inizio un assurdo processo che mette in discussione i loro ricordi. Fra pile di documenti, aneddoti lontani e casi giudiziari contro la memoria, i due scoprono pezzi del loro passato personale, decidendo cosa ricordare e cosa cancellare per sempre.
Possiamo dimenticare per nostra volontà? Perché continuiamo a ricordare ciò che vogliamo dimenticare? Siamo le cose che ricordiamo o quelle che dimentichiamo? Ispirato dal Sinodo del Cadavere, la famigerata storia di Papa Formoso il cui cadavere venne processato per essere condannato all’oblio, MEMENTO MORI è un bizzarro processo alla memoria che esplora i paradossi del ricordare e del dimenticare come nel fenomeno della cancel culture, nell’ostracismo e nella damnatio memoriae che definiscono la nostra storia e il nostro futuro.

R-Evolution Project 2021 | info@revolutionproject.eu